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venerdì 8 ottobre 2010

Meno slogan e più contenuto

Corteo non è solo slogan, striscioni e petardi. O almeno, non dovrebbe esserlo.
Dico "non dovrebbe" perché oramai mi sembra impossibile costruire un'alternativa a questa modalità di manifestazione endemica che sta colpendo tutte le città. Sono infatti deluso dall'assenza di contenuti, dal pressappochismo respirabile nelle strade, dai ragazzini che urlano "De Corato pezzo di merda" o "Gelmini Gelmini vaffanculo" senza conoscere i motivi dei tagli o sapere cosa sia il precariato. Siamo 10000, certo, ma senza un contenuto. Avete visto volantini o manifesti informativi? Io personalmente quasi nessuno. Mi sembra tanto lo zuccherino che viene dato al cavallo dopo il suo lavoro, così, per farlo stare calmo. Ciò vale anche per i cortei: ci fanno sfogare, ci fanno urlare, ci lasciano ballare per le strade, ci lasciano insultare. Loro aspettano che ci siamo divertiti e poi tutto torna com'era prima.
Perché una cosa è farsi sentire, un'altra invece è proporre alternative e nuovi piani economici per ristabilire la situazione della scuola ed evitare quei tagli che squarciano duramente alcuni corsi o sperimentazioni.
E ho anche paura delle modalità populistiche dei "più grandi" sempre alla ricerca di braccia liceali da sfruttare per i lavori più duri.
Meno cori e più informazione, meno fumogeni e più manifesti informativi. Sennò se andiamo avanti così avremo sempre meno visione critica, saremo solo convinti di rompere i coglioni al potente e invece staremo facendo solo il loro gioco. C'è poca informazione, si leggono poco i giornali, si discute poco, ma, cosa più grave di tutte, si parla parla e non si costruisce niente di concreto.


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