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mercoledì 1 luglio 2009

Tutta la vita davanti

Non riuscendo a prender sonno, voglio parlare del film che ho appena finito di vedere.
Sto parlando di "Tutta la vita davanti", di Virzì, famoso regista, autore anche di "Caterina va in città" (altro gran bel film).
Virzì, a parer mio, riesce sempre a parlare di tematiche importanti e complicate, quali lo sfruttamento, la povertà, l'ipocrisia della sinistra e della destra, i finti ricchi, i finti poveri, le ragazze malpagate, la prostituzione fisica e quella mentale, la superficialità delle persone e la furbizia di chi se ne approfitta.
"Tutta la vita davanti" lascia l'amaro in bocca, fa riflettere, in alcuni momenti è invece commovente. Ma come dicevo, fa soprattutto pensare, fa pensare al fatto che si può uscire con 110 cum laude e non trovare lavoro, o se lo si trova, esso è di basso livello e sottopagato. Fa riflettere sul fatto che a volte bisogna essere spietati con gli altri o che a volte per sopravvivere bisogna buttare nel cesso la propria dignità.
I sogni, le aspettative, i progetti vanno in fumo, una volta che ci si trova dinanzi all'aporia, quella strada senza uscita che però in questo caso non consta di due soluzioni opposte che apparentemente sembrano entrambe vere, bensì non vi sono soluzioni, solo buio e insignificante caparbietà del singolo che tenta di trovare la risposta ai propri dubbi.
Nascono così le domande, se sia davvero necessario impegnarsi e ottenere buone votazioni - votazioni ricordo in termini quantitativi e non sempre qualitativi, del tutto soggettivi et opinionabili - oppure se non sia forse meglio non darsi troppe aspettative e raggiungere qualsiasi obiettivo, che una volta raggiunto sembrerà il più alto possibile, non avendone mai segnato uno in particolare. E puntare sempre più in alto, nonostante non essersi prefissati niente di certo.
Come fa quella ragazza a non esplodere? Come fa a continuare quel lavoro di merda, nonostante sia uscita con una preparazione formidabile in filosofia? Come può continuare tutto, quando si lascia col ragazzo e va male con il sindacalista che gli piace, il quale si scopa la sua coinquilina? Fa tutto ciò poichè ha bisogno di tirare avanti, è questa la verità. Non manda affanculo nessuno perché ha bisogno di quello stipendio misero per campare. Ma allora perché facciamo tutto ciò? La bellezza della filosofia, della storia, dell'italiano, della matematica, dell'arte e di tutte le altre materie possibili ed immaginabili, sono sì belle e interessanti, ma una volta imparate, cosa ce ne facciamo se non possiamo mettere in pratica le nostre conoscenze sfruttando la cultura fatta negli anni?
Ora il mio discorso sta prendendo una via diversa e si sta lanciando verso la filosofia e le domande esistenziali, sarà l'ora alquanto tarda o forse il fatto che un film così fa davvero pensare.
Che dire, visto che della pellicola cinematografica citata vi ho detto poco e nulla, non vi resta che guardarvela e riflettere.

Buona notte a tutti

1 commento:

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