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domenica 25 novembre 2007

Lettera

Una lettera stracciata vola via con l'aria, si aggrega a uno storno di gabbiani, poi finisce in mare. I pezzettini cartacei si inzuppano d'acqua e si disgregano fra loro. Un bimbo li pesca, la mamma lo sgrida. Una routine, un ciclo.
Il sole li asciuga ed essi già sognano di tornare a vivere, ma basta un po' di vento per far svanire quei pensieri. E proprio nel vento che si perdono, lasciati a un destino ignoto; chissà dove andranno? Se il ciclo sarà lo stesso, in un modo, da una parte, diversamente, da un'altra.
Non vi è nessuna sicurezza ed è forse un bene, anche se quest'ultimo è complicato da definire, o almeno soggettivamente facile.
Ma a quella lettera non gliene frega niente.
Lei vive dove la porta il vento, lei vive se c'è il soleo la pioggia, lei vive per terra o in un cassonetto. Lei vive.

2 commenti:

Cami (Milla) ha detto...

beh...è un po' la continuazione della metafora che hai fatto prima della vita,no?

alexeidos ha detto...

eeh forse quel giorno avevo in testa fogli e carta!

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